ACIDO TRANEXAMICO : UN “VECCHIO” ANTIEMORRAGICO UTILE NELL’APPROCCIO DEL TRATTAMENTO DELLE EMORRAGIE POST-PARTUM

Da : The Hematologist 14, 5 , 2017 Lancet 389 :2105-2116, 2017
L’emorragia postpartum è in ambito internazionale la più comune causa di morte materna. L’acido tranexamico , farmaco che inibisce l’attività fibrinolitica , è di routine utilizzato in corso di emorragie chirurgiche e post traumatiche. Pertanto un ampio studio (WOMAN) ha cercato di valutare il ruolo dell’acido tanexamico nel ridurre l’entità e le complicanze delle emorragie postpartum. Lo studio WOMAN è uno studio doppio-cieco, placebo-controlled, condotto in 21 nazioni. Donne maggiori di 16° con una diagnosi di emorragia postpartum , dopo parto vaginale o cesareo, sono state randomizzate ad essere trattate con 1g di acido tranexamico e.v. o placebo in aggiunto al consueto approccio terapeutico.
La maggioranza delle 20.060 donne arruolate nel trial hanno effettuato un parto vaginale. Vi sono stati 483 decessi dei quali il 72% attribuiti ad emorragia. The risk ratio per decesso per emorragia nel gruppo trattato con acido tranexamico è stato di 0,78 (95% CI, =,62-0,98 ; p = 0,03) e nei casi in cui l’ac. tranexamico è stato introdotto entro entro tre ore dal parto, il rischio di decesso per emorragia è stato 0,69 (95% CI, 0,52-0,91 ; p = 0,008). L’incidenza di eventi trombotici è identica nei due gruppi. I risultati dello studio WOMAN mostrano che l’acido tranexamico ridurrebbe la mortalià per emorragie postpartum del 30% se utilizzato nelle prime tre ore dal parto. I dati sono interessanti ma comunque appena significativi in uno studio così ampio. Va tenuto presente che le procedure terapeutiche attuate in parallelo alla somministrazione dell’acido tranexamico in corso di emorragie postpartum sono multiple ( compressione manuale, intervento chirurgico, utilizzo di utero tonics, trasfusioni di emazie e fattori della coagulazione) e pertanto l’entità del “contributo antiemorragico” dell’ac. tranexamico nel controllo della emorragia è difficilmente estrapolabile. Comunque il ruolo antiemorragico dell’ac. tranexamico è ben confermato e peraltro sembra comunque da escludersi un effetto protrombotico in una situazione clinico biologica ad alto rischio trombotico.
Giulio De Rossi (settembre 2017)